
Laurea triennale SID, 2014
Posizione attuale: Comunicazione istituzionale della Ministra dell’Istruzione, conduttore Skuolanet e consulente EY Agenzia Nazionale Giovani
Ciao Gianluca! Grazie per aver accettato di rispondere a qualche domanda di OpportuniSID.
Iniziamo subito con le domande!
1. Potresti raccontarci un pò la tua carriera? Quali traguardi e qualche curiosità?
Prima di tutto grazie mille per il vostro impegno. Seguo con grande interesse le vostre attività e iniziative e penso che siano veramente molto utili, complimenti. Sono veramente onorato per questa richiesta di fare una chiacchierata insieme. La mia “carriera” inizia a Riccione (dove sono cresciuto) a 16 anni scrivendo per un giornale locale che si chiamava “La Voce di Romagna”. È stata una bella palestra di crescita formativa e personale. Ho saputo che dopo qualche anno purtroppo è fallito, e ha chiuso. Mi dispiace molto. Dopo quella esperienza ho condotto un programma per qualche mese su una radio locale (sempre della provincia di Rimini). Qui è nata una passione per il mezzo radiofonico che ho avuto la fortuna di ritrovare dopo un paio d’anni. Nel frattempo ho iniziato a collaborare con Il Fatto Quotidiano, prima per la versione online, e successivamente anche per il cartaceo. In contemporanea con questa esperienza, a 21 anni (ultimo anno di triennale al SID) sono passato a condurre un programma su Rai radio 2. Ho dei ricordi molto belli di quel periodo. La radio è veramente una dimensione magica. Spero di tornarci presto, anche se i numerosi impegni lavorativi al momento purtroppo non me lo permettono. Durante questa esperienza però, e in contemporanea con la conclusione della laurea triennale, ho iniziato a sentirmi un po’ spaesato perché vedevo molti miei amici che andavano a vivere all’estero: chi in Inghilterra, chi in Australia, chi in Francia. Attenzione: non mi “turbava” questa cosa perché non trovassi giusto andare a fare esperienze di lavoro o studio all’estero. Assolutamente. Anzi lo trovavo e lo trovo importantissimo. Mi trovavo spaesato perché andavano quasi tutti all’estero con la stessa motivazione “Perché tanto non c’è futuro in Italia”, “Tanto qui vanno avanti solo i raccomandati”. E avevo bisogno di fare qualcosa, nel mio piccolissimo, su questo tema. Da qui è nata l’idea di scrivere un libro su “Come cambiare il Paese per non dover cambiare Paese”. Un libro che potesse dare delle risposte per tracciare una strada, un sentiero di cambiamento che impedisse a tanti giovani di sentirsi costretti a “scappare” all’estero. Ovviamente sapevo di non avere nessuna competenza per dare queste risposte. Da qui è nata l’idea di coinvolgere chi secondo me mi potesse aiutare a trovarle. È nato un libro intervista a diverse persone: da Dario Fo a Marco Travaglio. Da Roberto Saviano a Milena Gabanelli. Nicola Gratteri, Roberto Vecchioni, Cecilia Strada. Tante persone hanno accettato l’invito e così ho pubblicato questo libro intervista. Non smetterò mai di ringraziare ognuno di loro per il contributo. In maniera particolare permettimi di ringraziare Nadia Toffa che ha curato la prefazione. Una delle parti più belle in assoluto del libro. Nadia era veramente una persona speciale. Le volevo molto bene. Non ho mai conosciuto nessuno con così tanta voglia di vivere come lei. Alle volte la vita è veramente terribile e beffarda.
2. Riguardo alla tua mansione attuale, in che cosa consiste il tuo lavoro quotidiano?
Attualmente sono impegnato su 3 fronti principalmente. Il primo è skuola.net. Da 2 anni conduco un programma una volta a settimana, in diretta sul sito e sui canali social, dove intervisto, insieme al Direttore Daniele Grassucci, i principali leader politici, principali direttori di giornali/radio/tv, e vip. Un ospite diverso a puntata. Intervista “faccia a faccia” di 30 minuti. Sono particolarmente contento dell’attività con skuola.net perché è forse l’unico momento, a livello mediatico, dove i leader politici vengono a parlare con i giovani, a confrontarsi con loro. Il secondo fronte dove sono impegnato attualmente è al Ministero dell’Istruzione. Da poco più di 1 mese mi occupo della comunicazione istituzionale della Ministra Lucia Azzolina. Terzo fronte sul quale sono impegnato attualmente è la mia attività come consulente di EY alla direzione generale dell’Agenzia Nazionale Giovani (l’agenzia governativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri che si occupa di politiche giovanili e in particolare modo dei programmi europei Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà). Anche qui mi occupo di comunicazione.

3. Come ti ha aiutato il SID nella formazione e nello sviluppo della tua carriera?
Se devo essere sincero il percorso universitario SID non penso che mi abbia dato molto per il settore professionale in cui sono. La colpa ovviamente non è del SID che anzi reputo un percorso di laurea molto valido e importante. Solo che sono io che sono stato uno “studente sid” totalmente inusuale visto che mi sono andato ad occupare totalmente di altro, e non di relazioni internazionali. Però sono molto contento di aver fatto questo percorso di laurea. Anche se non mi ha particolarmente aiutato da un punto di vista professionale, mi ha comunque arricchito molto. Sono dell’idea che una laurea non la si debba prendere solo come fine per entrare nel mondo del lavoro, ma può essere presa anche per gratificazione personale e voglia di imparare cose nuove.
4. Molti siddini stanno ora facendo il loro ingresso nel mondo del lavoro. Qual è il miglior modo per affrontare queste nuove sfide per un neo-laureato/a siddino/a?
Non penso di avere titoli per poter consigliare qualcosa a qualcuno. L’unica cosa che mi sento veramente di dire ai colleghi siddini che si stanno laureando, o che si sono appena laureati, è quello di credere sempre in voi stessi. Anche quando tutti intorno a voi vi dovessero dissuadere dal farlo. Se avete un’idea, un’intuizione, seguitela. Pure se può sembrare impossibile. Non bisogna mai avere paura di sbagliare, di fallire. Perché penso che una persona non vada mai giudicata per le sue sconfitte, ma per tutte le volte che ha perso ma ha avuto la forza e il coraggio di alzarsi e andare avanti. Spesso capita di tirarci indietro dalle sfide perché pensiamo di non essere all’altezza. Di non fare quel colloquio perché verrò sicuramente scartato. Di non partecipare a quel bando perché tanto si sa “in Italia vincolo solo i raccomandati”. Sciocchezze. Andate, buttatevi. Se ci provate potreste perdere, ma se non ci provate avete già perso. Comunque vada andrà bene perché, in caso, anche le porte in faccia servono per crescere e migliorarsi. Io ne ho prese tante di porte in faccia. E devo ringraziare anche quelle se oggi sono riuscito a fare molte cose. Aggiungo un’ultima cosa che secondo me è molto importante: prendetevi il vostro tempo. Spesso ci mettiamo a fare dei paragoni con le altre persone. Pensiamo che qualcuno sia “più avanti” rispetto a noi, che ci sentiamo “più indietro” nel percorso formativo o professionale. Assolutamente no. Ognuno di noi ha il proprio tempo. Ha il proprio percorso. Ognuno ai suoi step e i suoi ritmi. Non fatevi condizionare nei tempi o nei modi da chi vi sta intorno. Non abbiate fretta. Tutto arriva quando saremo pronti per quella cosa. Ovviamente sono a completa disposizione nel caso potessi essere d’aiuto o di supporto per qualunque di voi. Mi trovate sia su Instagram che su Facebook.