
Laurea Magistrale SID, 2018
Posizione attuale: analyst/training manager, NATO.
Ho iniziato i miei studi universitari a Brescia, con una laurea triennale in Scienze Linguistiche, inglese e cinese mandarino, curriculum Esperto per le Relazioni Internazionali.
Dopo la triennale e un’esperienza di sei mesi in Giappone, ho continuato la mia carriera universitaria nelle relazioni internazionali iscrivendomi alla magistrale SID, curriculum Politica e Sicurezza Internazionale (laurea a Marzo 2018).
In magistrale ho approfittato della possibilità di fare un altro semestre di studio all’estero, in Estonia, per poi rientrare in Italia e frequentare il corso di International Human Rights alla Johns Hopkins University di Bologna.
Nel frattempo ho fatto domanda per un tirocinio presso SHAPE, il comando strategico della NATO in Belgio, tirocinio che ho poi vinto. A gennaio 2018 ho iniziato a lavorare presso il Direttorato Partnership a SHAPE, dove poi sono rimasta grazie ad un prolungamento fino alla fine dell’anno. Durante la mia esperienza di tirocinio come analista regionale (zone Medio Oriente e Asia-Pacifico), ho svolto diverse mansioni, dall’organizzazione di eventi alla stesura di paper informativi sulla cooperazione tra la NATO e diversi paesi partner.
Alla fine del tirocinio, ho ricevuto un’offerta per un contratto temporaneo nella mia divisione però per la posizione di fund manager, una strada che non avrei mai immaginato di intraprendere.
Dopo diversi ripensamenti, ho deciso di rifiutare un altro tirocinio a NATO HQ e accettare il lavoro che mi era stato offerto. Qualche mese dopo aver iniziato nella nuova posizione, SHAPE ha aperto dei concorsi per nuove posizioni civili all’interno del mio direttorato e ho quindi deciso di tentare la sorte e far domanda per una posizione permanente.
Dopo una dura pre-selezione, un esame scritto, uno di lingua e un colloquio, ho saputo di aver vinto la posizione e, da gennaio 2020, ricopro la posizione permanente di Staff Officer alla NATO, come regional analyst/training manager.
Attualmente, la parte principale del mio lavoro consiste nella programmazione di piani di cooperazione militare per i 40 paesi Partner della NATO, e ciò mi permette di essere costantemente contatto con i rappresentanti nazionali dei Partner, ufficiali NATO da tutti i comandi subordinati a SHAPE, le scuole NATO, i centri di eccellenza, e le scuole presenti nei paesi Partner.
Oltre a queste mansioni principali, mi occupo anche dell’organizzazione di eventi, da visite di ufficiali dei Paesi Partner a conferenze. Grazie all’ambito in cui lavoro, una sorta di reparto ‘diplomatico’ all’interno del comando strategico, ho la possibilità di viaggiare in molti paesi, sia membri che partner della NATO, e lavorare quotidianamente in contatto con persone dai background personali e culturali più disparati, che poi é stata la motivazione principale per cui ho deciso di intraprendere questo tipo di percorso di studi.
La parte più importante dei miei due anni da siddina, oltre all’ottima preparazione a livello teorico, è sicuramente stata la possibilità di accedere a diverse opportunità che mi hanno permesso di arricchire la mia carriera accademica ma anche la mia formazione personale, come l’erasmus, il semestre alla Johns Hopkins University, un paio di Model UN in Georgia e Germania, e il NATO Workshop e Model Event, durante il quale ho conosciuto persone che ho poi ritrovato due anni dopo sul posto di lavoro. Nonostante la carenza di particolari esperienze lavorative precedenti, sono convinta che l’aver partecipato a tutte queste attività sia stato fondamentale per rendere il mio profilo molto più interessante agli occhi dei selezionatori e mi ha permesso di vincere il tirocinio che ha dato l’avvio alla mia carriera lavorativa alla NATO.

Il mio consiglio per i siddini che si affacciano ora al mondo del lavoro e che come me non hanno avuto la possibilità di approfondire i loro studi in un ambito preciso o su una zona geografica particolare a causa dei loro studi precedenti o della mancanza di una direzione specifica (nel mio caso, entrambe) è di mantenere sempre una certa flessibilità davanti alle diverse opportunità lavorative che potrebbero presentarsi e di non escludere a priori esperienze alle quali magari non avremmo mai pensato di avvicinarci.
Nel mio caso, nonostante durante il mio percorso non avessi mai preso in considerazione di lavorare quotidianamente e quasi esclusivamente al fianco di personale militare alla NATO, o di accettare un’esperienza lavorativa nel budgeting, col senno di poi tutte queste esperienze apparentemente lontane dalla direzione del mio percorso si sono dimostrate fondamentali per allargare i miei orizzonti e, allo stesso tempo, il ventaglio di possibilità accessibili.
Essendo uscita da poco dalla fase di siddina scoraggiata, capisco che il livello di competizione nel nostro ambito e che la situazione attuale del mercato del lavoro, a maggior ragione dopo il COVID, possano causare un gran sconforto e anche paura di non riuscire a trovare il lavoro dei sogni o comunque nell’ambito degli studi scelto.
Per questo, penso che la cosa fondamentale, per quanto forse scontata, sia di non perdere le speranze davanti agli ostacoli e a scelte difficili, e di mostrare spirito di adattamento davanti esperienze che, almeno a prima vista, potrebbero sembrare poco adatte rispetto al proprio background e agli obiettivi prefissati per trasformarli in valori aggiunti nello sviluppo di un percorso professionale unico.
Cara Paola, che piacere leggere questo breve sunto della tua carriera. Complimenti vivissimi. Io dal canto mio mi trovo a capo di un team di programmatori presso la unisys che da ormai 20 annin produce software per i rapporti di polizia con accessi alle più svariate intefacce nazionali di riconoscimento persone / refurtive / impronte digitali eccetera. Un campo, il mio, altrettanto affascinante.
Complimenti per il tuo percorso fin qui!!